La leishmaniosi nell'uomo: dopo quanto tempo dal contagio si sviluppa la malattia e diagnosi

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Le lesioni della leishmaniosi cutanea compaiono da una settimana fino a molti mesi dopo la trasmissione dell'infezione. I sintomi della leishmaniosi viscerale insorgono invece da 2 a 6 mesi dopo l'infezione anche se il periodo di incubazione può essere di anni. Le persone che vanno incontro a immunodepressione possono ammalare a seguito della riattivazione clinica di una pregressa infezione non conclusasi con l’eliminazione dei parassiti rimasti silenti, anche per anni, negli organi linfatici. 


Come viene diagnosticata la malattia

La malattia può essere sospettata sulla base dei sintomi e dei segni precedentemente indicati. Per una diagnosi precisa bisogna ricorrere a esami specialistici che mirano a evidenziare la presenza della leishmania o la risposta dell’organismo verso il parassita come (esame sierologico).Talvolta un singolo esame non basta, pertanto, in caso di forte sospetto di leishmaniosi, occorre combinare più esami per confermare o escludere la diagnosi.


Che evoluzione ha la malattia

Nella forma cutanea la percentuale di guarigione completa è vicina al 100% dei casi. Queste forme possono guarire anche spontaneamente, senza terapia, nell’arco di tempo di diversi mesi, lasciando una cicatrice infossata. La terapia è comunque indicata per ridurre il rischio di complicanze, quali ulcere, papule e noduli che si formano nella sede dell’ulcera primitiva o nelle sue vicinanze e di possibili recidive. La forma viscerale, invece, ha un andamento cronico e, se non curata, può condurre a morte. La terapia però non sempre porta a guarigione completa. Una quota di casi si conclude infatti con la sola guarigione clinica - cioè con la regressione di tutti i sintomi, ma con la persistenza del parassita, in fase latente, all’interno dell’organismo - condizione che comporta il rischio di ricadute della malattia. Tale evoluzione, come già evidenziato, è più frequente nei bambini sotto i due anni di età, negli anziani e negli immunodepressi; inoltre,
può essere l’esito di forme di leishmaniosi diagnosticate in fase clinica avanzata.

   
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