Le colonie feline

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I gatti nelle città vivono in gruppi definiti “colonie feline”. Questi gruppi, composti da un numero più o mene numeroso di soggetti, sono vere e proprie aggregazioni strutturate legate ad un luogo, “territorio”, in cui i gatti trovano le risorse necessarie per sopravvivere, cibo e rifugi adatti, e per riprodursi. Di conseguenza quando un gruppo di felini si “impossessa” di un territorio, lo difende dall'intrusione di gatti estranei.

All'interno della stessa colonia sono presenti sia maschi che femmine; queste ultime formano gruppi matriarcali composti da gatte, generalmente imparentate tra loro, insieme a piccoli e a maschi non ancora maturi sessualmente.

I membri del gruppo si riconoscono tra loro probabilmente per un “odore tipico della colonia”; un gatto nuovo viene inizialmente rifiutato e allontanato con eccezione a volte dei gattini o di gatti anziani.

Tra le femmine si osservano spesso comportamenti amichevoli, quali strofinarsi con la coda alzata, toccarsi il naso, pulirsi reciprocamente, dormire assieme fino instaurare una vera e propria cooperazione per l'allattamento e l'accudimento dei gattini.

Comportamenti amichevoli si osservano anche tra le femmine e maschi adulti ma non tra maschi adulti dello stesso gruppo tra cui si instaura una sorta di tolleranza reciproca regolata da una gerarchia con presenza di soggetti dominanti. Tali soggetti, di solito i maschi più grossi e aggressivi, sono in grado di annunciare e imporre il proprio status mediante l’occupazione di luoghi specifici e con priorità nell'alimentarsi. All'interno della colonia gli scontri gravi sono comunque rari, mentre sono più frequenti i combattimenti “ritualizzati” con minacce ma senza scontro finale

Le colonie feline sono ufficialmente riconosciute dalla Legge n. 281 del 14/8/91 e dalla Legge Regionale 27 del 7/4/200 che all'Art 29 - Protezione dei gatti, che testulmente cita:

  • I gatti che vivono in stato di libertà sul territorio sono protetti ed è fatto divieto a chiunque di maltrattarli o di allontanarli dal loro habitat. S'intende per habitat di colonia felina qualsiasi territorio o porzione di territorio, urbano e non, edificato e non, sia esso pubblico o privato, nel quale risulti vivere stabilmente una colonia felina, indipendentemente dal numero di soggetti che la compongono e dal fatto che sia o meno accudita dai cittadini. via stipula di apposita convenzione.
  • I Comuni, le Aziende USL con la collaborazione delle associazioni censiscono le zone in cui esistono colonie feline.
  • Le associazioni animaliste possono richiedere al Comune, d'intesa con l' AUSL, la gestione delle colonie feline, per la tutela della salute e la salvaguardia delle condizioni di vita dei gatti,
  • La cattura dei gatti che vivono in stato di libertà è consentita solo per comprovati motivi sanitari e viene effettuata dai servizi per la protezione ed il controllo della popolazione canina e felina o da volontari delle associazioni
  • I gatti in libertà sono sterilizzati dai Servizi Veterinari dell' AUSL. I gatti sterilizzati, identificati con apposito contrassegno o tatuaggio al padiglione auricolare destro, sono reinseriti nella loro colonia di provenienza e nel loro habitat originario.
  • Le strutture di ricovero per gatti sono riservate a felini con accertate abitudini domestiche, non inseribili in colonie feline. I Comuni devono prioritariamente favorire e tutelare le colonie feline.
  • La soppressione dei gatti che vivono in stato di libertà può avvenire solo per motivi di grave e incurabile malattia o comprovata pericolosità

Le persone che si occupano delle colonie, sia fornendo cibo e cure, sono in genere privati cittadini o volontari appartenenti ad Associazioni animaliste.


Fondamentale che si seguano norme igienico-sanitarie per la gestione della colonia quali:


  • distribuire il cibo a ore fissate in modo che i gatti consumino subito tutto l'alimento senza che questo rimanga inutilizzato attirando topi o altri infestanti;
  • usare ciotole per la somministrazione del cibo usa e getta da rimuovere quanto prima;
  • sceglie cibi adatti;
  • creare dei punti di alimentazione al riparo dagli agenti atmosferici (sole e pioggia);
  • individuare luoghi adatti per i ricoveri e se questi sono situati in luoghi privati, concordarli con i proprietari;
  • tenere sempre pulito.
Una colonia felina esiste quando è istituita dal Comune, indipendentemente dal numero di gatti che la compone, che vivono stabilmente in un determinato territorio urbano e non, edificato e non, sia esso pubblico o privato. Qualora una associazione o un privato cittadino rilevi la presenza di gatti liberi in una determinata area deve darne segnalazione al Comune competente per territorio. I Comuni d’intesa con le Aziende Unità sanitarie locali e con la collaborazione delle associazioni di cui al comma 2 dell’art. 1 della L.R. 27/2000, provvedono a censire le zone in cui si è rilevata la presenza di gatti liberi ed avviare la procedura per l’istituzione della colonia felina mediante sopralluogo di verifica e compilazione di apposita scheda anche tramite i servizi per la protezione ed il controllo della popolazione canina e felina. 
(materiale tratto dalle “Schede tecniche informative sugli animali da compagnia” )


   
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