Rabbia: diffusione

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La rabbia, un’encefalite virale zoonosica classificata fra le malattie topicali neglette, causa ogni anno nel mondo oltre 59.000 decessi umani, colpendo soprattutto i bambini di età inferiore a 15 anni. Oltre 14 milioni di persone nel mondo ricevono la profilassi post-esposizione a seguito di morsicature animali. La maggior parte dei decessi è causata dal mantenimento dell’infezione nella popolazione canina. In ambito animale, sono stati riportati episodi di elevata mortalità nel bestiame, in particolare in America Latina, ma anche in Africa.

In Europa la cosiddetta “rabbia silvestre”, ovvero mantenuta da animali selvatici, ha come serbatoio essenzialmente la volpe rossa, anche se nell’Europa orientale il cane procione ha assunto un ruolo epidemiologico importante. Le numerose campagne di vaccinazione orale delle volpi hanno portato alla possibilità di eradicare la malattia dal territorio dell’Unione Europea presumibilmente nel 2020. Permangono tuttavia rischi di introduzione dai Paesi extra-EU, ancora endemici. Infine non va sottovalutato il rischio nel nostro continente, legato alla circolazione di virus rabbia-correlati nei pipistrelli insettivori.

L’Italia aveva ottenuto il riconoscimento di stato indenne da rabbia nel 1997 (ultimo caso diagnosticato a Trieste nel 1995), dopo la realizzazione delle campagne di vaccinazione orale delle volpi. Tuttavia, nell’ottobre 2008, la rabbia silvestre è ricomparsa prima in provincia di Udine, quindi si è propagata in tutto il Friuli Venezia Giulia, parte del Veneto e Provincie di Trento e Bolzano Di conseguenza nei comuni infetti e in quelli limitrofi è stata resa obbligatoria la vaccinazione dei cani e degli erbivori domestici a rischio (al pascolo), è stata intensificata la sorveglianza sugli animali selvatici, in particolare di quelli trovati morti e sono state realizzate campagne di vaccinazione orale delle volpi di concerto con gli Stati confinanti, Slovenia e Austria. Non sono stati registrati casi autoctoni di malattia nell'uomo.

Contro queste epidemie sono state effettuate numerose campagne di vaccinazione orale nelle volpi che hanno permesso l'eradicazione di questa malattia dal territorio. L'ultimo caso risale a febbraio 2011. Il nostro Paese ha riottenuto lo stato di indennità nel 2013.

L'Italia attualmente è indenne da rabbia.


   
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